Il valore del ricordo
“Il ricordo è l'unico mezzo che riesce a mantenere viva una persona anche dopo la sua morte.”
Così il giorno 24 novembre 2023, noi alunni delle classi V A afm, III C inf, IV A bio, e V A sia dell’Istituto Masullo-Theti di Nola, accompagnati dalle professoresse Susy Barone, Elena Silvestrini, Titti Falco e Maria Tulino ci siamo recati presso il Cimitero comunale di Nola per commemorare il caporale bombardiere Antonio Barone, caduto per la patria sul fronte del Piave nel 1918, durante la Grande Guerra a soli 22 anni. A
Correva l’anno 2015, quando nacque l’idea, fortemente voluta dalla prof.ssa Fortuna Dubbioso, e portata avanti dall’allora preside Annamaria Silvestro con le docenti Elena Silvestrini e Susy Barone, di adottare un’edicola funeraria che versava in uno stato di abbandono e incuria all’interno del Cimitero di Nola. Quale occasione migliore per ricordare il centenario della Grande Guerra e compiere allo stesso tempo un atto di pietas cristiana verso la memoria ormai dimenticata di questo giovane caduto che nel suo sacrificio simboleggiava il martirio di un’intera generazione? Ed è da qui che è nata l’idea di ridare dignità a quel sepolcro, impegnandosi nell’ adozione e nel restauro dell’edicola funeraria.
Da allora noi alunni dell’Istituto Masullo-Theti ogni anno ci rechiamo presso questo luogo per ricordare il sacrificio del giovane soldato, ma anche per riflettere sulle atrocità delle guerre del passato e del presente. Una composta processione di studenti ha attraversato il cimitero fino alla tomba di Antonio Barone, dove alcuni alunni della V A afm hanno deposto i ceri elettrici e una corona d’alloro, per ricordare il sacrificio di coloro che sono caduti per servire la patria, poi le note del Silenzio, eseguite dal Maestro trombettiere Luigi Capuozzo, e la benedizione della tomba di Antonio Barone, da parte del Cappellano militare Don Francesco e del Cappellano del Cimitero Don Antonio i quali ci hanno guidato, in un’atmosfera di profonda commozione, alla preghiera collettiva, in ricordo delle vittime di tutte le guerre. A seguire la nostra dirigente, la prof.ssa Elisa De Luca, ha sottolineato l’importanza della sensibilizzazione di noi studenti verso tematiche così rilevanti. Emozionante poi il momento della lettura di tre testimonianze, proposte dalla prof.ssa Titti Falco: la lettera scritta da un giovane combattente in trincea durante la Prima guerra mondiale, letta da Cinzia Ricciardiello della IV A Bio; il messaggio di solidarietà indirizzato da Papa Francesco al popolo ucraino, letto da Klyucko Nazar della III C inf; e infine il post di un ufficiale israeliano in procinto di partire per la Palestina, letto da Giada Giannetti di IV A Bio.
Le bellissime parole delle letture sono state un’occasione straordinaria per riflettere sull’orrore delle guerre e sull’importanza della pace, unica via sicura da percorrere.
A conclusione della cerimonia, la prof.ssa Fortuna Dubbioso ha letto la “Lettera del soldato”, un testo scritto da lei in cui ha voluto dare voce a quelli che potrebbero essere oggi i pensieri del caporale Antonio Barone, di fronte alla realtà dei nostri tempi ancora funestata da guerre e violenze.
L'evento ha avuto come obiettivo quello di ricordare, attraverso la figura del caporale Antonio Barone, tutti i caduti in guerra, non solo appartenenti alla Prima guerra mondiale ma a tutti i conflitti che sono stati combattuti fino ad oggi e che ancora sono in corso. Ma è stato anche un modo per ricordare tutte quelle persone e soprattutto i tanti giovani che hanno dato la propria vita per la nostra patria e così facendo hanno permesso a tutti noi oggi di vivere in libertà. Una libertà che è sempre in pericolo e che va protetta e salvaguardata ogni giorno.
Alessandro Troiano 4^A BIO
Lettera del soldato 24 novembre 2023
Carissimi, sono felice di incontrarvi!
Il mio cuore diventa sempre più gonfio di commozione, un senso di apprensione invade la mia anima nell’attesa di questo giorno. Il fatto stesso che veniate presso il mio antico sepolcro conferma l‘intima relazione che c’è tra chi resta e chi è andato già.
L’uomo è cielo e terra.
C’è qualcosa di invisibile, direi magico che lega la terra e il cielo ove ogni creatura appare sospesa, un legame inafferrabile come il vento. Ma l’uomo non sempre si lascia accarezzare dal vento che sussurra, soffia, accarezza, nutre, vivifica; cede spesso al vento che distrugge, spazza, devasta, cieco si consegna ai venti di guerra.
Tanti sono i luoghi in cui il cielo non canta più, intriso com’è di lacrime e di dolore. Tante le terre in cui l’uomo non si vede più fiorire ma si ritrova in pericolo, abbattuto e si vede morire. Ucraina, Israele, Palestina, i tanti paesi del mondo che non fanno notizia …….. tutto addolora.
La guerra addolora.
Il mio sacrificio a cosa è servito? La morte di tanti giovani è stata vana!
Come fate a dimenticare la storia! La guerra è fame, freddo, sporcizia, violenza, barbarie. È annientamento dell’umanità, la guerra è vergogna.
Amici cari ma la guerra giù da voi non è solo quella che fanno i soldati con
le bombe e i cannoni, c’è una guerra silente e altrettanto cattiva; è la guerra del prepotente, di chi odia, di chi urla, di chi prevarica, di chi utilizza la forza per imporsi, di chi con la violenza crede di amare, di chi calpesta la libertà altrui fino alla follia distruttrice.
E voi che vivete questo vostro tempo non abbiate paura di essere voce fuori dal coro: siate capaci di accendere quella scintilla di bene che è in ogni uomo e allora sorgerà un fresco mattino dove la vita avrà il valore di sempre e l’altro ritroverà la sua dignità pur nella diversità.
La scuola sia lo spazio per imparare a meravigliarsi davanti alla bellezza e l’opportunità per acquisire profondità di sentimenti come l’amicizia, la tolleranza, il rispetto: sarete così donne e uomini di pace.
Questo tenevo a dirvi, oggi più che mai.
Saluto con riconoscenza le autorità presenti civili, militari e religiose.
Un grazie alla preside per l’affetto costante, al sindaco per la sua presenza, il mio ossequio al Generale: sempre caro mi è il suono della tromba, sento l’esercito tutto intorno a me.
A voi ragazzi un abbraccio forte con l’invito di non andare via tristi da questo luogo. Noi che abitiamo qui non siamo persi ma diversi. La tomba non è altro che l’attesa di un giorno nuovo che verrà. Dal cielo non vi dimenticherò.
Caporale bombardiere Antonio Barone