Giornata dell’impegno civile al “Masullo- Theti”
Lezioni di legalità
Incontro-dibattito con Salvatore Cantone e don Fernando Russo
Il 21 / 03 / 2022, Giornata nazionale della memoria delle vittime innocenti di mafia e dell’impegno civile, presso l’Auditorium scolastico del I.T.C.S.G “Masullo Theti” di Nola si è tenuto un incontro con noti, coraggiosi attivisti della lotta all’estorsione e all’usura: Salvatore Cantone, presidente dell’associazione FAI di Pomigliano d’Arco, e Don Fernando Russo, prete anti-camorra di San Paolo Belsito.
L’iniziativa si è svolta in contemporanea alla manifestazione in memoria delle vittime della mafia, organizzata a Napoli, alla quale ha preso parte anche una delegazione della nostra scuola.
E’ stata allestita nel corridoio antistante l’Auditorium una mostra di cartelloni con slogan anti-usura e anti- racket, a cura degli allievi di 4^ A Cat.
Obiettivo dell’incontro: sensibilizzare i ragazzi a compiere scelte radicali, ad essere sempre dalla parte della legalità a difesa del bene comune.
Hanno partecipato all’iniziativa le classi 4^A Cat; 3^ Aa; 3^B Bio; 3^C Inf. con le rispettive docenti referenti: Lorenza Ercolino; Maria Pia Martone; Gina Vetrano; Elena Silvestrini che ha coordinato l’evento.
In apertura è stato proiettato un breve video, realizzato dagli alunni di 3^ C inf. Carrella Martino, Guadagno Christian, Napolitano Felice, Simonetti Francesco, ispirato alla storia di Libero Grassi primo imprenditore a ribellarsi all’imposizione del pizzo, ucciso dalla mafia, e ad oggi riconosciuto come uno dei simboli della lotta alla criminalità organizzata.
Di seguito i saluti della DS, prof. Elisa De Luca, la quale ha sottolineato come in certi ambienti si è abituati sin da giovanissimi a compiere azioni illegali, quotidianamente, senza esserne consapevoli.
A tal proposito la DS ha ricordato che, ai tempi della sua adolescenza, in alcune zone di Napoli, ragazzini di età compresa tra i 12 e i 14 anni rimuovevano le ruote dalle auto parcheggiate per poi rivenderle agli stessi proprietari. Alcuni atti di violenza – ha inoltre aggiunto la preside- si consumano nei quartieri a rischio anche contro i docenti, colpevoli di aver messo voti insufficienti ad alunni non educati al dialogo, capaci solo di aggredire, in quanto imitano modelli familiari ispirati a logiche di prepotenza. Di conseguenza l’intervento educativo della scuola diventa fondamentale per spezzare la catena della delinquenza.
E’ intervenuto poi Salvatore Cantone che ha raccontato l’ amore per il suo lavoro, la storia della sua azienda che contava, all’inizio, decine di operai, fiorente grazie agli appalti pubblici anche nell’Italia settentrionale, finché la camorra non gli ha chiesto la tangente. Decisi – ha dichiarato Salvatore Cantone- che l’unico modo per uscire dalla morsa dell’estorsione era denunciare, ma nel farlo rimasi solo contro la disapprovazione di tutti i miei amici. Unico sostegno e conforto furono per me la fede e la vicinanza del sacerdote della mia parrocchia.
Decisi di proseguire, nonostante le intimidazioni della mafia che intanto aveva distrutto la mia azienda.
L’epilogo di questa vicenda è ormai storia: Salvatore Cantone ne è uscito vincitore riuscendo a denunciare e a mandare in carcere il boss che gli aveva chiesto il pizzo, anche se a caro prezzo: la sua azienda ha fatto fatica a rientrare nel mondo degli affari per via delle numerose perdite finanziarie.
A seguire, la testimonianza di Don Fernando Russo, parroco di San Paolo Belsito, il quale ha raccontato di aver subito minacce soltanto per aver raccomandato ai fedeli, nel corso delle sue omelie, di non cadere nelle maglie della camorra. In particolare si è soffermato sull’episodio che nel 2016 lo rese noto, quando cioè abbandonò la processione perché alcuni fedeli ne avevano deviato il percorso al fine di portare la statua della Madonna sotto la casa del boss del luogo.
Testimoniare il Vangelo- ha affermato don Fernando- vuol dire sapere da che parte stare, non lasciare il minimo spazio d’azione alla criminalità organizzata.
Dal 2008 Salvatore Cantone è presidente del FAI di Pomigliano d’Arco, associazione che presta assistenza legale e morale alle vittime di estorsione. Oggi insieme a don Fernando Russo gestisce uno sportello anti-usura con sede a San Paolo Bel Sito per sostenere quanti finiscono nelle spire del prestito illegale.
La chiesa, come hanno spiegato Don Fernando Russo e Salvatore Cantone, ha avuto e tuttora ha un ruolo molto importante nella lotta contro la criminalità organizzata. Papa Francesco ha evidenziato che per sconfiggere le mafie è necessario fondare un’economia solidale che ponga al centro l’uomo e non il guadagno.
La parole del papa pronunciate nel discorso del 2018, rivolto alla Consulta Nazionale Anti-usura, sono state lette nei loro passaggi essenziali dagli alunni della 3^ B bio: Bisignano Francesco, Veronica Falco, Franco Jordan, Lombardo Valeria, Gavino Rozza,Vaccaro Alessia.
Diverse domande sulla diffusione dell’usura nel nostro territorio e sul rapporto malato tra mafia e religione sono state rivolte a entrambi i relatori dagli alunni della 3^ Aa: Bottiglieri Paolino, Genovese Marianna, Miranda Vincenzo.
Infine la condivisione di esperienze come quella di Mario Goeldlin, uno studente della 3^C Informatica, figlio di un imprenditore, che ha raccontato il coraggio del padre nell’ opporsi ai tentativi di estorsione.
Il dibattito è terminato con le note del brano “Terra mia” di Pino Daniele, eseguito su pianola e chitarra dagli alunni Luigi Zimbello di 4^ D inf. e Samuele Quagliarello di 4^ A Cat, un canto di speranza per un futuro di legalità e di rinascita.
Vincenzo Caliendo, 3^ C inf.